
Tracciabilità del pesce: orientarsi nel sistema normativo
I consumatori sempre più esigenti in materia di tracciabilità del pesce e, ancora più in generale, dei prodotti che arrivano in tavola.
In ambito alimentare le frodi sono moltissime e non sempre ciò che mangiamo corrisponde realmente a quanto crediamo.
Sono un esempio le crocchette di pesce realizzate con pelle e lische anziché con il filetto.
Proprio per tutelare il consumatore negli ultimi anni sono state introdotte numerose normative, sia a livello nazionale che europeo, e la tracciabilità del pesce è divenuta una tematica molto complessa in cui orientarsi è piuttosto difficile.
La filiera del pesce è lunga e tutt’altro che semplice. Le informazioni da registrare, infatti, cambiano a seconda dei percorsi che vengono seguiti, a partire dalla fonte.
Le informazioni presenti sulle etichette sono moltissime e possono essere presentate sia con codici a barre più semplici (EAN-13) sia con quelli più completi che utilizzano gli standard GS1 DataBar (per l’unità consumatore) e GS1-128 (per imballi e unità logistiche).
E’ quindi evidente che la tracciabilità del pesce richieda una profonda conoscenza per il corretto scambio delle informazioni lungo l’intera filiera.
Proprio per questo GS1 Italy ha messo a disposizione degli operatori del settore due documenti, che vi segnaliamo: la “Linea guida soluzioni standard GS1” e la “Soluzione condivisa raccomandata”.
Fonte: Tendenzeonline.info