Tracciabilità delle informazioni: il tag RFID

Tracciabilità delle informazioni: il tag RFID

Quando parliamo di tracciabilità delle informazioni non si può evitare il riferimento al tag RFID (Radio-Frequency IDentification), ovvero alla tecnologia che consente di identificare e memorizzare una serie di informazioni relative a un oggetto, mediante tag (transponder).

Il tag è un microchip bidimensionale che, sollecitato da un reader RFID, sfrutta l’induzione elettromagnetica per attivare un processo di scambio di informazioni e dati, sia in lettura sia in scrittura.

I vantaggi nell’uso dei tag RFID per la tracciabilità delle informazioni sono molteplici:
1. Il chip RFID trasmette dati senza bisogno di alimentazione, perché sfrutta quella del lettore stesso
2. la memoria elettronica può contenere un’elevata mole di informazioni
3. l’oggetto su cui viene applicato può essere rintracciato in ogni momento e identificato
4. ogni tag corrisponde a un codice seriale identificativo unico (TID, Transponder IDentification) che può essere alterato solo danneggiando il tag stesso.

Il sistema di identificazione dell’oggetto su cui il tag RFID è applicato è quindi certo.

Quando questa tecnologia fu introdotta alcuni anni fa, oltre allo scetticismo, incontrò delle difficoltà di implementazione.
Non perché il sistema fosse sbagliato, ma perché lo sviluppo sia a livello hardware che software non era ancora maturo.

Oggi le cose sono cambiate e i sistemi RFID per la tracciabilità sono diffusi in molti settori, soprattutto nella grande distribuzione.

Perché la tracciabilità delle informazioni tramite tag RFID rispetto al barcode?
Volendo paragonare l’RFID ad altri sistemi di identificazione come i barcode, questi ultimi possono essere letti solo frontalmente e singolarmente mentre più oggetti contrassegnati da tag RFID possono essere identificati in modo massivo, anche se sovrapposti o chiusi in una scatola.
L’identificazione dei prodotti durante il loro ciclo di vita, mediante tag RFID, consente di ampliare la mole di informazioni che possono essere condivise, rendendo più efficaci e trasparenti i processi e i trasferimenti di dati che sono tipici della gestione manuale.

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